| Quando dunque lo stimatissimo Collegio dei professori mi ha onorato con il conferimento della borsa di studio, io colsi ben volentieri l'occasione di formarmi un giudizio dei fatti summenzionati, fondato sull'esperienza diretta, rallegrandomi al tempo stesso di poter seguire il consiglio del mio venerato docente, il professor von Brucke. Durante una mia vacanza ad Amburgo, grazie all'amichevole accoglienza del dottor Eisenlohr, noto esponente della neuropatologia in quella città, potei visitare un notevole numero di pazienti affetti da malattie nervose nell'Ospedale generale e nell'Ospedale Heine, e potei anche accedere al manicomio di Klein-Friedrichsberg. Ma il viaggio di studio cui mi riferisco nella presente relazione ebbe inizio col mio arrivo a parigi, nella prima metà di ottobre, al principio dell'anno accademico. La Salpetriere, dove mi recai subito, è un vasto insieme di edifici che per le sue casette a un piano disposte a quadrilatero, per i suoi cortili e i suoi giardini, ricorda molto l'Ospedale generale di Vienna: nel corso del tempo è stata adibita a vari usi diversi (come la nostra Gewehrfabrik), per divenire infine (nel1813) un ospizio per donne anziane ("Hospice puor la vieillesse(femmes)") che può ospitare più di cinquemila persone. Era naturale che le malattie nervose croniche fossero particolarmente presentate in questo materiale patologico, e anche precedenti primari dell'ospizio, come ad esempio Briquet, avevano iniziato a studiare i loro casi dal punto di vista scientifico, ma l'usanza in vigore presso i primari francesi di cambiare spesso sede ospedaliera e quindi anche la specialità medica oggetto del loro studio, finchè non giungono,, nella loro carriera, al grande Ospedale clinico dell'Hotel-Dieu, aveva sempre impedito un lavoro sistematico e prolungato. J.M. Charcot, che nel 1856 era stato interno (aiuto medico) alla Selpetriere, riconobbe la necessità di fare delle malattie nervose croniche l'oggetto di uno studio ininterrotto ed esclusivo, e si ripropose di ritornare come primario alla Salpetriere e non abbandonalo mai. Quell'uomo modesto considera suo unico merito il fatto di aver attuato tale proposito. Indotto dal suo materiale clinico a studiare le malattie nervose croniche e i loro fondamenti anatomo-patologici, egli per circa dodici anni tenne lezioni cliniche libere senza avere un incarico ufficiale, finchè nel 1881 si istituì finalmente una cattedra di neuropatologia alla Salpetriere, affidandola a lui... continua
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